Banner from Sonia alias shana0780

Prezzo:Euro 3.99

Distribuito da: Amazon, Kobo, Smashwords.


Ogni bandiera e vessillo, oltre lo sfoggio di libertà e onore, recherà sempre delle tracce che nemmeno il tempo potrà mai cancellare. Sono macchie di sangue.

“Bandiere di sangue” racconta la guerra attraverso la brutalità dei campi di battaglia, in cui non sono in gioco solo le vite, ma anche l’onore evocato dalla propria bandiera. Tuttavia, la ricerca di gloria è un fuoco vorace che arde nell’animo e brucia ogni sano principio, fino a macchiarsi delle più scellerate azioni in nome della patria, pur di sopravvivere. Tra le foreste del Vietnam, tra le lande innevate dell’Unione Sovietica, tra i clangori delle armi dell’epoca medievale, l’unica cosa che rimane dopo il furore delle battaglie di ogni luogo e tempo è il tetro odore della morte.

(...) Chiusi gli occhi un momento, immaginandomi al fianco di mia moglie passeggiare con nostro figlio sulle rive di Le Havre. L'ordine del capitano di caricare i fucili arrivò come una cannonata catapultandomi brutalmente nella realtà con il sibilo delle armi e delle pallottole. Pensavo di aver versato tutte le lacrime poche ore prima, mentre inutilmente cercavo di dormire, invece sentivo ancora i miei occhi inumidirsi. Una nube passò come un velo per oscurare il sole, il gracchiare dei corvi mi irrideva sulla mia presunzione di voler sopravvivere. Gli eserciti cominciavano a muoversi, mettendo fine alle speranze di molti uomini che come me avevano il cuore e la mente altrove, in un posto ben più quieto. L'ordine di avanzata non era ancora arrivato per noi, sebbene i primi boati cominciassero a echeggiare. Il capitano esitava, il vessillo della Vecchia Guardia vedeva le altre aquile allontanarsi e sembrava rivolgersi a noi con dileggio e accusarci di codardia. In cuor mio avrei atteso ancora a lungo, affinché i verdetti venissero annunciati e l'ordine di congedo arrivasse il prima possibile. La parte più stoica del mio animo aborriva tali pensieri vigliacchi, ormai nemmeno più così latenti, e forse era per questo che avrei dovuto piangere veramente. Un rumore di cavalli dalle retrovie, di un incedere imperioso sebbene appartenesse a un solo destriero. Eccolo apparire dinanzi a noi, l'Imperatore, a fissarci con sguardo fiero dall'alto del suo cavallo bianco. Dal primo rango dove stavo, potevo vedere le sue rughe sotto gli occhi e tutta la spossatezza di un uomo che aveva passato una notte in lunghe congetture. Sfilò a passo d'uomo per tutta la linea frontale, in silenzio, come a volerci soppesare con il solo sguardo. Si fermò al centro, prima di parlare:
«Un altro giorno di sangue ci attende, un altro giorno per conquistare la pace. Insieme abbiamo costruito gli ideali della rivoluzione e sarà per questo che la nostra progenie ci ricorderà. Io so che avete paura, lo so…» e fu in quel momento che i suoi occhi inclementi incrociarono i miei, distruggendo la fortezza che nascondeva le mie angosce. Fui costretto a distogliere lo sguardo per non bruciare dalla vergogna. «Pure io dovrei averne ma non ne avrei motivo: finché voi, miei fedelissimi, mi seguirete, io non avrò nulla da temere, così come voi non dovete temere la morte o la sconfitta, perché siete già vittoriosi e le vostre gesta appartengono alla leggenda. Chi verrà dopo di noi, tra molti anni, saprà cos’è avvenuto qui e chi ha calpestato questo campo: prima di essere soldati, voi siete francesi… voi siete la Vecchia Guardia e che gli altri cedano il passo!»
Il vento si smorzò e i colpi di sparo si affievolirono sotto la tonante voce dell'Imperatore dei Francesi. Una fiammata scaldò il mio cuore, facendomi disprezzare tutto quello che fino a poc'anzi stavo provando. Il mio urlo di esaltazione si unì agli altri, più che mai vivo e potente. Il cavallo di Napoleone Bonaparte s'impennò irrequieto mentre lui c'incitava gridando:
«Per tutti i francesi che han coraggio, è giunto il momento di vincere o di perire!»
E fu col pugno proteso verso l’alto che la nostra risposta echeggiò all’unisono su tutta la pianura di Waterloo come il fragore di mille cannoni:
«Viva la Francia! Viva l’Imperatore!»
Avanzammo solenni sul campo di battaglia, senza traccia di paura che minasse il nostro incedere risoluto verso il pericolo. Il vessillo torreggiava a sfidare il cielo, il vento della rivoluzione soffiava forte dietro di noi, mentre i tamburi cadenzavano la nostra ultima marcia.
Solo un saluto potei fare a mia moglie: Juliette, hai sentito? Non c'è solo sangue nella nostra bandiera, ma anche speranza. Guardala, come sventola temeraria! Comunque vada, io sarò con te. Non posso più voltarmi, adesso, e giammai lo farò, perché la Vecchia Guardia avanza!

Maggiori informazioni nelle Cronache del Moscardino